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19 La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di *Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente.

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19 La grande città si spaccò in tre parti e le città di tutto il mondo crollarono.

Dio si ricordò di tutti i peccati della grande Babilonia, che fu punita: le fece bere fino allʼultima goccia il calice di vino della sua collera.

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18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto cosí forte che da quando gli uomini sono sulla terra non se n'è avuto uno altrettanto disastroso.

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18 Allora seguirono lampi, grida e tuoni, e ci fu un terremoto di tale violenza come mai cʼera stato nella storia dellʼumanità.

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La bestia che sale dal mare

13 (A)Poi vidi salire dal mare una *bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi.

La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell'orso e la bocca come quella del leone. Il *dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia; e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?» E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprí la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo *tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribú, popolo, lingua e nazione. L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato.

Se uno ha orecchi, ascolti. 10 Se uno deve andare in prigionia, andrà in prigionia; se uno dev'essere ucciso con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi.

La bestia che sale dalla terra

11 (B)Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone.

12 Essa esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sí che tutti gli abitanti della terra adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata guarita. 13 E operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. 14 E seduceva gli abitanti della terra con i prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un'immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. 15 Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia. 16 Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. 17 Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome.

18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.

I miracoli del diavolo

13 A questo punto della mia visione vidi un mostro che saliva dal mare. Aveva sette teste, dieci corna e dieci corone sulle corna. E su ogni testa cʼerano scritti nomi blasfemi, insulti ed offese a Dio. Questo mostro sembrava un leopardo, ma aveva le zampe da orso e la bocca da leone. E il drago gli dette il suo potere, il suo trono e una grande autorità.

Una delle teste del mostro sembrava ferita a morte, ma la ferita mortale era guarita. Tutti gli abitanti del mondo seguirono il mostro, pieni di meraviglia e di ammirazione. La gente si mise ad adorare il drago che gli aveva dato la sua potenza, e ad adorare anche il mostro. «Chi può paragonarsi a lui?» esclamavano, «e chi mai è capace di combattere contro il mostro?»

Al mostro fu concesso di dire parole arroganti e bestemmie contro il Signore; e ricevette libertà dʼazione sulla terra per quarantadue mesi. Allora il mostro cominciò a bestemmiare contro Dio, contro il suo tempio e contro tutti quelli che sono in cielo. Il drago gli diede anche il potere di combattere contro quelli che appartengono a Dio e di vincerli; ed ebbe grande potere sopra ogni razza, popolo, lingua e nazione. E tutti gli abitanti della terra lʼadoreranno, tutti quelli, cioè, che non hanno il proprio nome scritto fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dellʼAgnello sacrificato.

Chi è capace di udire, ascolti attentamente: 10 Quelli che appartengono a Dio, che sono destinati alla prigione, saranno arrestati e portati via; quelli che dovranno essere uccisi, saranno certamente uccisi. Ma non perdetevi dʼanimo, perché è così che potrete dimostrare la vostra costanza e la vostra fede!

11 Poi vidi unʼaltra strana bestia che usciva dalla terra. Aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma una voce come quella di un drago. 12 Questa bestia esercitava tutta lʼautorità del mostro, in sua presenza, e faceva sì che tutto il mondo adorasse il mostro guarito dalla sua ferita mortale. 13 La bestia faceva grandi miracoli, al punto di far scendere del fuoco dal cielo sulla terra davanti agli occhi di tutti. 14 La seconda bestia poteva compiere queste cose straordinarie ogni volta che era presente il mostro, e ingannava gli abitanti della terra, ordinando loro di costruire una grande statua del mostro che era stato ferito a morte ed era tornato in vita. 15 E le fu concesso di dar vita a quella statua, perché potesse parlare e ordinare che fossero messi a morte tutti quelli che non lʼadoravano.

16 A questo punto, tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, furono obbligati a farsi mettere un certo marchio sulla destra o sulla fronte. 17 Chi non aveva questo marchio non poteva comprare o vendere. Il marchio portava il nome del mostro venuto dal mare o il numero corrispondente al suo nome. 18 Questo è un quesito che richiede acume per essere risolto. Chi ne è capace, calcoli la cifra del mostro, perché è un numero che indica un uomo: il suo numero è 666.

11 Il loro re era l'angelo dell'abisso il cui nome in ebraico è Abaddon[a] e in greco Apollion[b].

12 Il primo «guai» è passato; ecco, vengono ancora due «guai» dopo queste cose.

13 (A)Poi il sesto angelo sonò la tromba e udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro che era davanti a Dio. 14 La voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate». 15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell'ora, quel giorno, quel mese e quell'anno, per uccidere la terza parte degli uomini. 16 Il numero dei soldati a cavallo era di duecento milioni e io udii il loro numero. 17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle bocche dei cavalli. 19 Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano. 20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d'oro, d'argento, di rame, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro *magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti.

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Footnotes

  1. Apocalisse 9:11 Abaddon, lett. distruzione.
  2. Apocalisse 9:11 Apollion, lett. distruttore.

11 Alla loro testa stava il re del pozzo senza fondo, che in ebraico si chiama Abaddòn e in greco Apollion (in italiano il Distruttore).

12 «La prima sventura è passata, ma eccone altre due che sopraggiungono!»

I quattro demòni

13 Il sesto angelo suonò, e udii una voce che usciva dai quattro angoli dellʼaltare dʼoro che è davanti al trono di Dio. 14 Quella voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Libera i quattro angeli che sono incatenati sulla riva del grande fiume Eufrate!» 15 Subito furono sciolti i quattro angeli, che erano pronti per quellʼora, quel giorno, quel mese e quellʼanno; furono liberati per uccidere la terza parte dellʼumanità. 16 Guidavano un esercito di duecento milioni di cavalieri: ne udii il numero esatto.

17-18 Ed ecco come apparvero nella mia visione cavalli e cavalieri. Alcuni cavalieri avevano corazze color rosso fuoco, altri blu intenso, altri ancora giallo zolfo. Le teste dei cavalli sembravano teste di leoni, dalla cui bocca uscivano fuoco, fumo e zolfo. Il fuoco, il fumo e lo zolfo causarono tre catastrofi, nelle quali morì un terzo dellʼumanità. 19 La potenza dei cavalli risiedeva sia nella bocca che nella coda: code che parevano tante teste di serpenti che mordevano e ferivano gli abitanti della terra.

20 Ma il resto dellʼumanità, che non rimase ucciso da questi flagelli, non si pentì affatto e continuò a rifiutarsi di adorare Dio! Non volevano rinunciare ad adorare i demòni e i propri idoli dʼoro, dʼargento, di rame, di pietra e di legno, idoli che non possono né vedere, né udire, né camminare! 21 Proprio così, i superstiti non si pentirono affatto dei loro omicidi, né delle loro magie, né delle loro depravazioni, né dei loro furti.

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