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16 Il mio amico è mio e io sono sua: di lui, che pastura il gregge fra i gigli.

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Quale è un melo tra gli alberi del bosco, tale è l’amico mio fra i giovani. Io desidero sedermi alla sua ombra, il suo frutto è dolce al mio palato.

Egli mi ha condotta nella casa del convito, l’insegna che stende su di me è amore.

Fortificatemi con schiacciate d’uva passa, sostentatemi con mele, perché sono malata d’amore.

La sua sinistra sia sotto il mio capo, la sua destra mi abbracci!

Figlie di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi: non svegliate, non svegliate l’amore mio, finché lei non lo desideri!

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